Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato un enzima nelle cellule senescenti che promuove un invecchiamento sano

Una squadra dell'Università di Kumamoto in Giappone ha fatto una scoperta rivoluzionaria nel campo dell'invecchiamento e dell'infiammazione.

healthy aging enzyme promoter in senescent cellsACLY è cruciale per stabilire e mantenere la SASP pro-infiammatoria. L'asse ACLY-BRD4 enfatizza la risposta infiammatoria correlata all'invecchiamento. Pertanto, inibire l'asse ACLY-BRD4 aiuta a ridurre il microambiente pro-infiammatorio nelle cellule senescenti.

La popolazione del Giappone continua a invecchiare a un ritmo senza precedenti, rendendo fondamentale estendere la durata della vita sana piuttosto che la semplice durata della vita.


Una ricerca si è concentrata sulla 'senescenza cellulare', un processo in cui le cellule smettono di dividersi ed entrare in uno stato associato all'infiammazione cronica e all'invecchiamento. Questo stato cellulare, noto come 'fenotipo secretorio associato alla senescenza' (SASP, senescence-associated secretory phenotype), comporta la secrezione di proteine ​​infiammatorie che accelerano l'invecchiamento e le malattie, come demenza, diabete e aterosclerosi.


I ricercatori hanno scoperto che l'ATP-Citrato sintasi (ACLY, ATP-citrate lyase), un enzima coinvolto nella conversione del citrato in acetil-coezima A (acetyl-CoA), ha un ruolo fondamentale nell'attivazione del SASP. Questa scoperta è stata fatta con analisi avanzate di sequenziamento e bioinformatica sui fibroblasti umani, un tipo di cellula che si trova in tutto il corpo.


I ricercatori hanno dimostrato che il blocco dell'attività ACLY, geneticamente o con inibitori, ha ridotto significativamente l'espressione dei geni correlati all'infiammazione nelle cellule che invecchiano. Ciò suggerisce che l'ACLY è un fattore cruciale nel mantenere l'ambiente pro-infiammatorio nei tessuti anziani.


Inoltre, lo studio ha rivelato che l'acetil-CoA derivato da ACLY modifica gli istoni, le proteine a cui si avvolge il DNA, consentendo al lettore di cromatina BRD4 di attivare geni infiammatori. Puntando il percorso ACLY-BRD4, i ricercatori sono riusciti a sopprimere le risposte di infiammazione nei topi anziani, evidenziando il potenziale degli inibitori di ACLY nel controllo dell'infiammazione cronica per mantenere sano l'invecchiamento.


Questa scoperta apre nuove strade per lo sviluppo di trattamenti che puntano specificamente gli aspetti dannosi dell'invecchiamento delle cellule senza rimuoverle, offrendo una strategia promettente per la gestione dell'invecchiamento e delle malattie legate all'età. La ricerca fornisce un trampolino di lancio verso le terapie in grado di controllare l'invecchiamento cellulare, promuovendo vite più lunghe e più sane.

 

 

 


Fonte: Kumamoto University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Etoh, [+5], M Nakao. Citrate metabolism controls the senescent microenvironment via the remodeling of pro-inflammatory enhancers. Cell Reports, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.