Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il peso della cultura sul caregiver cinese in casa di cura

FH0 | oh599 | ow390 | hs1.0E-5 | ws0.897435897436 | hsfx0.897435897436Le famiglie cinesi devono affrontare ostacoli culturali molto specifici quando inseriscono un parente con demenza in una casa di cura, secondo una recente studio pubblicato dall'Università di Buffalo (UB).

Yu-Ping Chang (foto), assistente professore di infermieristica all'UB e primo autore della ricerca recentemente pubblicata sul Journal of Aging Studies, ha esaminato l'angoscia che nasce nei caregivers familiari cinesi che non possono più prendersi cura dei propri anziani affetti da demenza avanzata.

 

Chang ha studiato il conflitto decisionale sopportato dalle famiglie cinesi quando considerano il posizionamento in una casa di cura per i loro parenti. "Generalmente si esamina il conflitto decisionale su individui che prendono decisioni mediche per se stessi e viene descritto come uno stato di incertezza relativa al prendere una decisione difficile", spiega Chang. Tuttavia, fino a prima dello studio della Chang, poco si sapeva sui conflitti decisionali fra i cinesi (di solito i membri della famiglia) costretti a fare scelte che alterano la vita altrui.


Secondo ricerche precedenti, i caregiver di qualunque cultura vedono l'istituzionalizzazione dei loro cari in una struttura di lungodegenza come un fallimento della responsabilità di accudimento, accompagnata da sentimenti di tristezza, senso di colpa, risentimento e sollievo. Ma le famiglie cinesi, pur vivendo questi sentimenti universali, hanno anche a che fare con due potenti forze culturali: l'obbligo di coinvolgere il "collettivo famigliare" e il "Xiao", che viene tradotto come pietà filiale. Il concetto cinese di pietà filiale, che è ereditato dagli ideali confuciani, richiede ai bambini di rispettare i genitori, mettendo al primo posto le necessità dei genitori anziani, in ogni momento. Il collettivo famigliare richiede che le decisioni circa gli anziani siano effettuate dalla famiglia nel suo insieme, non da un individuo, anche se quella persona è il caregiver principale. Chang spiega che questi due valori cinesi aggiungono ancora di più complessità alla decisione di collocare i propri cari in case di cura.


Per questo studio, Chang e il suo team di ricerca hanno reclutato e intervistato 30 caregivers famigliari cinesi in un ambulatorio universitario gero-psichiatrico esterno e in una casa di cura privata di tipo comunitario, entrambi a Taiwan. Hanno fatto delle domande del tipo: "come ti sei sentito a mettere il tuo famigliare in una casa di cura", "come hai fatto fronte alle difficoltà" e "quanto hanno influenzato le tue decisioni gli altri". Dalla ricerca di Chang sono emersi sei temi che descrivono i fattori che hanno creato conflitti decisionali fra i caregivers cinesi quando considerano il posizionamento in casa di riposo:

  1. Il valore della pietà filiale cinese - la maggior parte dei figli e nipoti adulti caregivers si riferiscono costantemente al collocamento come a una violazione della pietà filiale e lo considerava abbandono.
  2. Risorse finanziarie e informazioni limitate - l'alto costo di un'assistenza di buona qualità aumenta l'onere finanziario dei caregivers; in aggiunta, alcuni caregivers hanno riportato confusione e mancanza di informazioni riguardo alle modalità di selezione dell'istituto di buona qualità.
  3. Volontà di istituzionalizzare l'anziano - alcuni caregivers sapeva che l'anziano non avrebbe accettato di essere portato in casa di riposo; i caregivers hanno sottolineato chiaramente  che il rifiuto degli anziani di essere collocati è stata una delle esperienze più difficili durante l'intereo processo.
  4. Disaccordo in famiglia - anche se il caregiver familiare primario degli anziani riconosce la necessità del posizionamento, la decisione doveva essere presa collettivamente con tutti gli altri che detenevano maggiore autorità all'interno della famiglia.
  5. Sfiducia nella qualità della casa di cura - la maggior parte dei caregivers hanno spesso riportato preoccupazione e dubbi sulla qualità delle cure fornite nelle case di cura, citando una cattiva alimentazione, scarsa igiene, il rischio di cadute e una assistenza negligente.
  6. Disponibilità limitata di posti - i partecipanti hanno descritto le difficoltà a trovare case di cura che potessere assistere i pazienti con demenza.

A due caregivers è successo che i loro parenti siano stati "cacciati" dalla struttura a causa di un comportamenti incontrollabile legato alla demenza.

 

La ricerca della Chang dimostra che, quando si tratta di popolazione anziana (quella a crescita più rapida a Taiwan), è imperativo che i medici capiscano i fattori che influenzano il conflitto decisionale del caregiver familiare, in modo da dare un sostegno adeguato. Inoltre, le sue scoperte rivelano che il miglioramento della qualità delle cure, la disponibilità di case di cura e il loro personale specializzato nella cura della demenza, siano la più grande preoccupazione dei caregivers familiari. "Inoltre, poiché le donne in molte culture possono incontrare più difficoltà interpersonali quando prendono decisioni importanti, la ricerca futura dovrebbe prendere in considerazione il ruolo del genere nel decidere il posizionamento in casa di cura al fine di comprendere meglio l'impatto delle differenze culturali", ha dichiarato Chang.

Chang osserva che con una rapida crescita della popolazione asiatico-americana in Nord America, è fondamentale per gli operatori sanitari provenienti da diversi background culturali ed etnici, di essere consapevoli e sensibili sui valori che influenzano la capacità decisionale del caregiver familiare cinese facendo in modo di implementare adeguati supporti, risorse e interventi per le famiglie cinesi.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Pubblicato in MetroWNY il 15 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.