Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuato un meccanismo della barriera emato-encefalica

Ricercatori dell'Università di Copenhagen hanno documentato un meccanismo biologico finora sconosciuto nella linea di difesa più importante del cervello: la barriera emato-encefalica.

Gli scienziati ora sanno che la barriera aiuta a mantenere un delicato equilibrio del glutammato, un composto vitale di segnalazione del cervello. I risultati della ricerca sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica Glia.


Il glutammato è la sostanza di attivazione delle trasmissioni più importante nel cervello. Vitale in piccole quantità, è tossico per il cervello se la concentrazione diventa troppo elevata. Il rumore sulle linee di segnalazione del cervello può avere conseguenze fatali ed è coinvolto in malattie neurologiche come l'Alzheimer, la sclerosi e la schizofrenia. Finora gli scienziati ritenevano che l'equilibrio del glutammato fosse mantenuto da una interazione tra i diversi tipi di cellule nel cervello.

Birger Brodin"Ora sappiamo che la barriera emato-encefalica ha un ruolo fondamentale nel processo di 'aspirazione' - per così dire - del fluido cerebrale del glutammato estraneo, che viene poi pompato nel sangue, dove non ha un effetto dannoso. Questa è una nuova conoscenza che può avere un impatto enorme sullo sviluppo futuro di farmaci. Abbiamo tracciato un meccanismo biologico che altri scienziati col tempo possono tentare di influenzare chimicamente, per esempio, in forma di medicina per limitare la morte cellulare dopo un ictus. Quando al cervello manca ossigeno, il livello di glutammato nel fluido cerebrale aumenta drasticamente, facendo iniziare una reazione tossica a catena che uccide le cellule", spiega il Professore Associato Birger Brodin (foto).


Il modello di laboratorio mostra aspetti sconosciuti del cervello

Alcuni anni fa, i ricercatori della Facoltà di Scienze della Salute e Medicina hanno modellato una barriera emato-encefalica artificiale in laboratorio utilizzando cellule cerebrali di ratti e vitelli. Il 95 per cento di tutti i farmaci testati per la cura delle malattie che originano nel sistema nervoso centrale falliscono perché non possono passare attraverso la barriera emato-encefalica, ed è per questo che è così importante avere uno strumento che può essere utilizzato per negoziare il percorso difficile attraverso il confine reale del cervello.

Tuttavia, il modello non è solo un potenziale strumento di esame. Può anche informare gli scienziati sulle proprietà della barriera misteriosa e portare a nuove conoscenze sul cervello sano e sulla malattia.

Hans Christian Helms

"Altri hanno esaminato l'ipotesi che la barriera emato-encefalica aiuti a mantenere il delicato equilibrio del glutammato nel cervello. Tuttavia, a causa del modello che abbiamo creato in laboratorio, siamo stati in grado di verificare l'ipotesi con successo per la prima volta in un esperimento biologico", spiega Hans Christian Helms (foto a sinistra), studente PhD, la guida principale dietro lo sviluppo della barriera emato-encefalica creata in laboratorio.


La ricerca ha ottenuto risultati imprevisti

Gli scienziati hanno scoperto il nuovo meccanismo della barriera emato-encefalica mentre stavano cercando di studiare il modo in cui gli aminoacidi entrano nel cervello.

"Molte scoperte importanti avvengono per caso, fino a un certo punto. Si inizia con una teoria che si vuole indagare. Si testa la teoria in laboratorio e, a volte si ottengono risultati inaspettati. Sono spesso i risultati imprevisti che ci portano su sentieri nuovi e alle scoperte scientifiche", conclude Birger Brodin.

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della University of Copenhagen.

Riferimento: Hans Christian Helms, Rasmus Madelung, Helle Sønderby Waagepetersen, Carsten Uhd Nielsen, Birger Brodin. In vitro evidence for the brain glutamate efflux hypothesis: Brain endothelial cells cocultured with astrocytes display a polarized brain-to-blood transport of glutamate. Glia, 2012; DOI: 10.1002/glia.22321.

Pubblicato
in ScienceDaily il 8 marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.