Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto meccanismo delle mutazioni genetiche dell'Alzheimer familiare

Una nuova ricerca, guidata da Chunyu Wang, ricercatore del Rensselaer Polytechnic Institute, ha risolto un mistero nello sviluppo dell'Alzheimer familiare (FAD), una variante genetica della malattia che colpisce una piccola frazione della popolazione di Alzheimer.


In un articolo pubblicato il 6 gennaio sulla rivista Nature Communications, Wang ed il suo team seguono le tracce di due mutazioni genetiche (V44M e V44A) note per essere la causa del FAD, e mostrano come le mutazioni portano ai cambiamenti biochimici da tempo collegati alla malattia.


Il segno distintivo del FAD è l'accumulo del peptide amiloide-beta 42 (una breve catena di amminoacidi) in concentrazioni insolitamente alte all'interno del cervello. In un cervello sano, l'amiloide-beta 42 (Aβ42) e un peptide simile, l'amiloide-beta 40 (Aβ40), si trovano in un rapporto di circa 1 a 9. In un cervello affetto da FAD, questo rapporto è molto più alto. I due peptidi sono quasi identici: l'Aβ40 è una catena lunga 40 amminoacidi; l'Aβ42 ne ha 42. Tuttavia, l'Aβ42 è molto più tossico per i neuroni e ha un ruolo fondamentale nel fallimento della memoria.


"Le mutazioni che causano il FAD portano ad un aumento del rapporto tra Aβ42 e Aβ40", ha detto Wang, professore associato di scienze biologiche all'interno della Facoltà di Scienze, direttore del corso di laurea in biochimica e biofisica, e membro del Center for Biotechnology and Interdisciplinary Studies del Rensselaer, che ha scritto lo studio assieme a Wen Chen, recente dottorato al Rensselaer. "Questa è la biochimica, e questo è stato osservato da molte persone. Ma la domanda che ci siamo fatti è: come? Come fanno le mutazioni a portare a questo maggiore rapporto?"


Ci sono centinaia di mutazioni genetiche note legate al FAD, ma sono tutte correlate al trattamento di una grande proteina, la proteina precursore dell'amiloide (APP), che inizia la sua vita incorporata parzialmente nella membrana cellulare delle cellule cerebrali, ed è tagliata in seguito in più pezzi, uno dei quali diventa Aβ42 oppure Aβ40.


In un processo multistadio, gli enzimi tagliano in diversi pezzi l'APP, e la posizione dei tagli determina se un frammento risultante di APP diventa Aβ42 o Aβ40. Se un enzima, l'γ-secretasi, produce un primo taglio su un aminoacido dentro l'APP chiamato Treonina 48 (T48), i restanti tagli diventano Aβ42, mentre se il primo taglio è fatto sull'aminoacido leucina 49, il processo provocherà Aβ40.


Il team di Wang ha usato la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare per studiare la struttura tridimensionale e dinamica della porzione transmembranica dell'APP interessata dalle due mutazioni genetiche, e ha scoperto che le mutazioni causano una variazione critica all'aminoacido T48. Questo cambiamento rende più probabile che l'γ-secretasi preferisca tagliare il T48, portando alla produzione di Aβ42, e alle maggiori concentrazioni di Aβ42 presenti nel cervello di pazienti con FAD.


"L'idea di base è che - nelle versioni mutate - il sito T48 diventa più aperto, più accessibile all'γ-secretasi", ha detto Wang. "Quello che abbiamo trovato è che la mutazione FAD, di fondo, apre il sito T-48, rendendo più probabile che l'γ-secretasi produca il peptide Aβ42".

 

 

 

 

 


FonteRensselaer Polytechnic Institute (RPI).

Riferimenti: Wen Chen, Eric Gamache, David J. Rosenman, Jian Xie, Maria M. Lopez, Yue-Ming Li, Chunyu Wang. Familial Alzheimer’s mutations within APPTM increase Aβ42 production by enhancing accessibility of ε-cleavage site. Nature Communications, 2014; 5 DOI: 10.1038/ncomms4037

Pubblicato in news.rpi.edu (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.