Un nuovo studio della Northwestern University segnala che gli individui che da adolescenti erano forti consumatori di marijuana - fumo quotidiano per circa 3 anni - hanno un ippocampo di forma anomala ed ottengono cattivi risultati sui compiti di memoria a lungo termine.
L'ippocampo è importante per la memoria a lungo termine (nota anche come memoria episodica), la capacità di ricordare eventi autobiografici o di vita.
Le anomalie cerebrali e i problemi di memoria sono stati osservati quando le persone erano poco più che ventenni, due anni dopo aver smesso di fumare marijuana.
I giovani adulti che hanno abusato di cannabis da adolescenti hanno ottenuto risultati peggiori di circa il 18 per cento nei test di memoria a lungo termine rispetto ai giovani adulti che non hanno mai abusato di cannabis.
"I processi di memoria che sembrano essere colpiti dalla cannabis sono quelli che usiamo ogni giorno per risolvere i problemi comuni e per sostenere i nostri rapporti con gli amici e la famiglia", ha detto l'autore senior Dr. John Csernansky, professore e cattedra di psichiatria e scienze del comportamento alla Northwestern University Feinberg School of Medicine e al Northwestern Memorial Hospital.
Lo studio, pubblicato il 12 marzo sulla rivista Hippocampus, è uno dei primi a dire che l'ippocampo ha una forma diversa nei forti fumatori di marijuana e la forma diversa è correlata direttamente alla scarsa prestazione della memoria a lungo termine.
Studi precedenti su consumatori di cannabis avevano dimostrato la forma strana dell'ippocampo oppure una cattiva memoria a lungo termine, ma nessuno di loro le aveva collegate. Le ricerche precedenti dello stesso team della Northwestern avevano dimostrato scarse prestazioni della memoria a breve termine e di quella di lavoro e le forme anomale delle strutture cerebrali nella sub-corteccia, compresi striato, globo pallido e talamo.
"Entrambi i nostri studi recenti collegano l'uso cronico di marijuana durante l'adolescenza a queste differenze di forma nelle regioni cerebrali cruciali per la memoria e che sembrano durare per almeno un paio di anni dopo che si smette di usarla", ha detto l'autore principale dello studio Matthew Smith, assistente professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Feinberg School of Medicine.
Più gli individui hanno fatto uso cronico di marijuana, più è anomala la forma del loro ippocampo, secondo lo studio. I risultati suggeriscono che queste regioni legate alla memoria possono essere più sensibili agli effetti della droga, quanto più lungo è stato l'abuso. La forma anomala probabilmente riflette i danni all'ippocampo e potrebbe includere i neuroni della struttura, gli assoni o i loro ambienti di supporto.
"Strumenti avanzati di mappatura del cervello ci hanno permesso di esaminare i cambiamenti dettagliati e talvolta sottili in piccole strutture del cervello, tra cui l'ippocampo", ha detto Lei Wang, co-autore dello studio e assistente professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Feinberg. Gli scienziati hanno usato programmi computerizzati sviluppati con collaboratori che hanno eseguito la mappatura fine sulla risonanza magnetica strutturale del cervello di differenti individui.
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Negli Stati Uniti la marijuana è la droga illecita più usata, e i giovani adulti hanno la prevalenza di consumo più alta, e in crescita. La depenalizzazione della droga può portare ad un maggiore utilizzo. Quattro stati hanno legalizzato la marijuana per uso ricreativo, e 23 Stati più Washington DC l'hanno legalizzata per uso medico.
Poiché i risultati dello studio hanno esaminato un certo punto nel tempo, è necessario uno studio longitudinale per dimostrare definitivamente se la marijuana è responsabile delle differenze osservate nella compromissione cerebrale e della memoria, ha detto Smith.
"E' possibile che le strutture cerebrali anormali rivelino una vulnerabilità preesistente per abuso di marijuana", ha detto Smith. "Ma l'evidenza che più a lungo i partecipanti hanno abusato di marijuana, maggiore è la differenza nella forma dell'ippocampo, suggerisce che la marijuana può essere la causa".
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Altri autori Northwestern includono Hans C. Breiter e Derin J. Cobia, James L. Reilly, Andrea G. Roberts e Kathryn I. Alpert. Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Mental Health.
Fonte: Northwestern University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Matthew J. Smith, Derin J. Cobia, James L. Reilly, Jodi M. Gilman, Andrea G. Roberts, Kathryn I. Alpert, Lei Wang, Hans C. Breiter, John G. Csernansky. Cannabis-related episodic memory deficits and hippocampal morphological differences in healthy individuals and schizophrenia subjects. Hippocampus, 2015; DOI: 10.1002/hipo.22427
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