Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La depressione influenza, ma cambia di poco con l'Alzheimer

Per studiare la relazione tra l'Alzheimer e la depressione, i ricercatori del Rush University Medical Center hanno osservato i sintomi della depressione durante la transizione dall'assenza di deterioramento cognitivo alla demenza e hanno scoperto che i sintomi depressivi cambiano poco durante lo sviluppo e la progressione dell'Alzheimer. Lo studio è stato pubblicato nel numero del 6 luglio di Neurology, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.

"Il nostro studio suggerisce che la depressione è veramente un fattore di rischio per l'Alzheimer", ha detto l'autore Robert S. Wilson, PhD, neuropsicologo senior del Rush Alzheimer's Disease Center, e professore del Dipartimento di scienze comportamentali alla Rush. "Se la depressione fosse un segno precoce della malattia, ci si aspetterebbe di vederla aumentare prima della diagnosi e con il progredire della malattia. Il nostro studio ha trovato che cambia molto poco."


"La depressione non deve essere vista come parte inevitabile dell'Alzheimer. Se un paziente con Alzheimer ha la depressione, la depressione deve essere curata", ha detto Wilson.

Robert Wilson

Lo studio ha coinvolto partecipanti del Chicago Health and Aging Project, uno studio dei fattori di rischio per l'Alzheimer che coinvolge una popolazione di anziani dell'area sud di Chicago. A intervalli di tre anni, l'intera popolazione ha completato un breve rapporto sulla misurazione dei sintomi depressivi e sulle valutazioni cliniche per l'Alzheimer.

Le prime analisi si sono incentrate su un gruppo di 357 individui che hanno sviluppato l'Alzheimer nel corso dello studio. Lo studio ha rilevato un incremento appena percettibile dei sintomi depressivi, un tasso di 0,04 sintomi all'anno, durante sei / sette anni di osservazione prima della diagnosi di Alzheimer e nessuna modifica nel corso dei due o tre anni di osservazione dopo la diagnosi.

Poiché la demenza può ridurre l'accuratezza dei rapporti fatti dalle persone stesse, in un sottogruppo di 340 partecipanti, i ricercatori hanno condotto ulteriori analisi sui cambiamenti dei sintomi depressivi intervistando parenti, amici e altri che erano vicini ai partecipanti allo studio. Né l'Alzheimer, né il suo precursore, il disturbo cognitivo lieve, è stato associato al cambiamento dei sintomi depressivi nel corso di una media di tre anni di osservazione.

I risultati sono stati coerenti tra tutti i dati demografici. Non c'era prova che sesso, età, istruzione o razza abbiano modificato la traiettoria dei sintomi depressivi prima o dopo che l'Alzheimer è stato diagnosticato. "Ecco questa terribile malattia che priva le persone della loro personalità e della loro capacità funzionale, eppure non li rende depressi", ha detto Wilson. "L'Alzheimer può compromettere la capacità di avere periodi prolungati di emozioni negative, più o meno allo stesso modo in cui disturba molte altre attività."

Gli autori dello studio suggeriscono ulteriori studi su pazienti con Alzheimer per periodi più lunghi per determinare se i sintomi depressivi possono eventualmente diminuire quando la malattia diventa più grave. Inoltre, i ricercatori del Rush continuano a cercare perché la depressione aumenta il rischio di Alzheimer.

 


Lo studio è stato sostenuto da finanziamenti del National Institutes of Health (NIH) e dal National Institute on Aging (NIA). Co-autori includono GM Hoganson, BS; KB Rajan, PhD; LL Barnes, PhD; CF Mendes de Leon, PhD, e DA Evans, MD.

 

Fonte: Alzheimer's Reading Room, 17 gennaio 2011

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)