Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio indica che il Parkinson potrebbe partire dall'intestino

Studio indica che il Parkinson potrebbe partire dall'intestinoUna cellula endocrina dell'intestino (gut endocrine cell) si collega a un neurone (Fonte: Duke University)

Ricerche recenti sul Parkinson si sono focalizzate sulla connessione intestino-cervello, esaminando i batteri dell'intestino dei pazienti e cercando anche di capire se l'interruzione del nervo vago (che collega stomaco e cervello) potrebbe proteggere alcune persone dalla malattia debilitante.


Ma gli scienziati capiscono ancora poco su quello che succede nell'intestino (forse l'ingestione di tossine o germi ambientali) che determina i danni cerebrali e i segni distintivi del Parkinson, come tremori, rigidità e difficoltà a camminare.


I ricercatori della Duke University hanno identificato un nuovo meccanismo potenziale sia nei topi che nelle cellule endocrine umane che popolano l'intestino tenue. All'interno di queste cellule c'è una proteina chiamata alfa-sinucleina, nota per deteriorarsi e portare ai dannosi grumi nel cervello dei pazienti di Parkinson, così come in quelli di Alzheimer.


Secondo i risultati pubblicati il ​​15 giugno sulla rivista JCI Insight, i ricercatori della Duke e i collaboratori dell'Università della California di San Francisco ipotizzano che un agente nell'intestino potrebbe interferire con l'alfa-sinucleina nelle cellule endocrine intestinali, deformando la proteina. La proteina deformata o misfolded (con piegatura errata) potrebbe quindi diffondersi attraverso il sistema nervoso nel cervello come prione, o proteina ​​infettiva, proprio come nella malattia della mucca pazza.


"C'è abbondante evidenza che l'alfa-sinucleina misfolded si trova nei nervi dell'intestino prima di apparire nel cervello, ma non sappiamo dove esattamente avviene questa errata piegatura", ha dichiarato il dottor Rodger Liddle MD, autore senior della ricerca e professore di Medicina della Duke. "Questa è un'altra prova che supporta l'ipotesi che il Parkinson nasce nell'intestino".


L'alfa-sinucleina è oggetto di ricerca continua sul Parkinson, in quanto è la componente principale dei corpi di Lewy o dei depositi proteici tossici che si insediano nelle cellule cerebrali, uccidendole dall'interno. I grumi si formano quando l'alfa-sinucleina sviluppa un nodo nella sua struttura normalmente a spirale, rendendola 'appiccicosa' e soggetta ad aggregazione, ha detto Liddle.


Ma come potrebbe una proteina viaggiare dal 'tubo' più interno dell'intestino, dove non esistono cellule nervose, al sistema nervoso? Questa è una domanda alla quale Liddle e colleghi hanno cercato di rispondere in uno studio del 2015 pubblicato nel Journal of Clinical Investigation. Sebbene la funzione principale delle cellule endocrine dell'intestino sia quella di regolare la digestione, i ricercatori della Duke hanno scoperto che queste cellule hanno anche proprietà nervose.


Piuttosto che usare gli ormoni per comunicare indirettamente con il sistema nervoso, queste cellule endocrine dell'intestino si collegano fisicamente ai nervi, fornendo un percorso per comunicare con il cervello, ha detto Liddle. I ricercatori lo hanno dimostrato con un video straordinario (Journal of Clinical Investigation 2015) in cui una cellula endocrina intestinale è posta sotto il microscopio vicino a un neurone. In poche ore, la cellula endocrina si muove verso il neurone e, mentre stabiliscono la comunicazione, appaiono delle fibre tra di loro.


Liddle e altri scienziati sono stati stupiti dal video, ha detto, perché le cellule endocrine, che non sono nervi, si comportano come loro. Ciò suggerisce che sono in grado di comunicare direttamente con il sistema nervoso e il cervello.


Con la nuova scoperta dell'alfa-sinucleina nelle cellule endocrine, Liddle e colleghi hanno ora una spiegazione funzionante di come le proteine ​​malformate possono diffondersi dall'interno dell'intestino al sistema nervoso, usando una cellula non nervosa che agisce come un nervo.


Liddle e colleghi intendono mettere insieme ed esaminare le cellule endocrine dell'intestino di persone con Parkinson per vedere se contengono un'alfa-sinucleina mal ripiegata o altrimenti anormale. Nuovi indizi su questa proteina potrebbero aiutare gli scienziati a sviluppare un biomarcatore per diagnosticare prima il Parkinson, ha detto Liddle.


Nuove strade sull'alfa-sinucleina potrebbero anche aiutare lo sviluppo di terapie che puntano la proteina. Gli scienziati stanno studiando trattamenti che potrebbero impedire che l'alfa-sinucleina diventi malformata, ma gran parte della ricerca è ancora nelle prime fasi, ha detto Liddle: "Purtroppo, non ci sono grandi trattamenti per il Parkinson adesso. È concepibile che nel tempo ci potranno essere dei modi per prevenire l'errata piegatura dell'alfa-sinucleina, se si potesse fare presto la diagnosi".

 

 

 


Fonte: Duke University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rashmi Chandra, Annie Hiniker, Yien-Ming Kuo, Robert L. Nussbaum, Rodger A. Liddle. α-Synuclein in gut endocrine cells and its implications for Parkinson’s disease. JCI Insight, 2017; 2 (12) DOI: 10.1172/jci.insight.92295

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)