Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esercizio fisico moderato / intenso può proteggere il cervello

Gli anziani che fanno regolarmente esercizio fisico con un moderato livello di intensità hanno meno probabilità di sviluppare le piccole lesioni cerebrali, a volte indicate come "ictus silenziosi", che sono il primo segno di malattia cerebrovascolare, secondo un nuovo studio pubblicato nell'edizione del 8 giugno 2011 on line di Neurology ®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology (AAN).

"Questi 'ictus silenziosi' sono più significativi di quanto suggerisca il nome, perché sono stati associati ad un maggiore rischio di cadute e difficoltà motorie, problemi di memoria e persino demenza, così come agli ictus", spiega l'autore dello studio Joshua Z. Willey, MD , MS, della Columbia University di New York e membro della American Academy of Neurology. "Incoraggiare gli anziani a partecipare ad attività fisica da moderata a intensa può essere una strategia importante per mantenere il cervello sano".

Lo studio ha coinvolto 1.238 persone che non avevano mai avuto un ictus. I partecipanti hanno compilato un questionario sulla frequenza e intensità del loro esercizio fisico all'inizio dello studio e poi hanno avuto la risonanza magnetica del cervello in media sei anni più tardi, quando evano mediamente 70 anni.

Nel totale, il 43 per cento dei partecipanti ha riferito che non facevano esercizio fisico regolare, il 36 per cento si impegnavano in regolare esercizio fisico leggero, come golf, passeggiate, bowling o ballo, e il 21 per cento facevano regolare esercizio fisico da moderato a intenso, come trekking, tennis, nuoto, bicicletta, jogging o racquetball.

Le scansioni cerebrali hanno mostrato che 197 dei partecipanti, il 16%, hanno riportato piccole lesioni cerebrali o infarti, chiamati ictus silenziosi. Quelli che facevano esercizio da moderato a intenso avevano il 40% di minore probabilità di subire ictus silenziosi di chi non faceva un regolare esercizio fisico. I risultati sono rimasti gli stessi dopo che i ricercatori hanno preso in considerazione altri fattori di rischio vascolare, come pressione alta, colesterolo alto e fumo. Non c'era differenza tra coloro impegnati in esercizi leggeri e quelli che non si allenavano del tutto: "Certo, l'esercizio fisico leggero ha molti altri effetti positivi, e questi risultati non dovrebbero scoraggiare le persone dal fare esercizio fisico leggero", ha detto Willey.

Lo studio ha anche mostrato che il beneficio dell'esercizio moderato/intenso sulla salute del cervello non era evidente per le persone con Medicaid [Servizio Sanitario USA] o quelle senza assicurazione sanitaria. Chi si esercitava regolarmente ad un livello da moderato a intenso, che avevano Medicaid o erano senza assicurazione sanitaria, non avevano meno probabilità di avere infarti silenziosi rispetto alle persone che non facevano regolare esercizio fisico. "Può darsi che le difficoltà complessive della vita per le persone senza assicurazione o Medicaid riducono l'effetto protettivo dell'esercizio fisico regolare", ha detto Willey.

Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 


Fonte: Materiale della American Academy of Neurology.

Riferimento: JZ Willey, YP Moon, MC Paik, M. Yoshita, C. Decarli, RL Sacco, MSV Elkind, and CB Wright. Lower prevalence of silent brain infarcts in the physically active: The Northern Manhattan Study. Neurology, 2011; DOI: 10.1212/WNL.0b013e31821f4472. 

Pubblicato in ScienceDaily il 9 giugno 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)