Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: Angiopatia amiloide cerebrale dovrebbe essere una controindicazione per il lecanemab?

ARIA H on DanGibbs brain scanRisonanza magnetica a suscettibilità ponderata durante il mio episodio di ARIA del 2017, che mostra microemorragie bilaterali multiple nei lobi temporali. Le microemorragie (ARIA-H) appaiono come punti neri, per lo più raggruppati attorno ai vasi sanguigni. Sono strettamente correlati se non identici alle microemorragie associate all'angiopatia amiloide cerebrale. Fonte: Dan Gibbs

All'inizio della mia carriera di neurologo, all'incirca intorno al 1990, mi è stato chiesto il consulto per una donna di 62 anni precedentemente sana, che aveva avuto una grande emorragia cerebrale. Non aveva apparenti fattori di rischio come ipertensione, aneurismi o anticoagulanti come il warfarin e non aveva un deterioramento cognitivo che suggeriva la demenza.


Ha avuto una buona ripresa dall'emorragia cerebrale ed è stata in grado di tornare al suo normale lavoro di segretaria. Due anni dopo ha avuto un secondo episodio di sanguinamento in un lobo diverso del cervello. Questa volta ha avuto problemi cognitivi che non sono migliorati. Un angiogramma è stato irrilevante.


Un prelievo spinale ha mostrato molte proteine e globuli bianchi nel liquido spinale, che suggeriscono la possibilità di infiammazione nel cervello, quindi ho raccomandato il trattamento con steroidi, pensando che potesse avere vasculite del sistema nervoso centrale (SNC) primario, una malattia infiammatoria dei vasi sanguigni cerebrali. Gli steroidi non hanno aiutato e si è progressivamente compromessa e è morta un anno dopo. L'autopsia ha rivelato che aveva angiopatia amiloide cerebrale (CAA) e anche molte placche amiloidi e grovigli neurofibrillari in tutto il cervello, coerenti con il morbo di Alzheimer (MA).


La CAA è la malattia vascolare del cervello in cui l'amiloide-beta (Aβ) si deposita nelle pareti delle piccole arterie e capillari. L'Aβ sostituisce le cellule muscolari lisce, causando ispessimento e rigidità della parete del vaso che provocano perdite e riduzione del flusso sanguigno in questi piccoli vasi sanguigni. Si vedono piccole emorragie e piccoli ictus che circondano i vasi sanguigni colpiti.


Negli anziani, la CAA è una delle principali cause di sanguinamento nei vari lobi del cervello. Può verificarsi sporadicamente o nelle famiglie. C'è spesso, ma non sempre si sovrappone al MA. Nella CAA, l'Aβ nelle pareti dei vasi è di solito il frammento di peptidi più corto, Aβ40 (40 aminoacidi di lunghezza), rispetto a quello delle placche amiloidi del MA, l'Aβ42. L'evidenza patologica di CAA si trova in oltre la metà dei cervelli che hanno le placche amiloidi e i grovigli neurofibrillari del MA.


Sebbene il primo sintomo di CAA possa essere un'emorragia cerebrale catastrofica in un paziente anziano, molto prima possono verificarsi cambiamenti della personalità, in particolare apatia. Come nel MA, l'apatia nella CAA sembra essere causata da danni ai circuiti neurali della corteccia prefrontale. In assenza di sanguinamenti importanti o biopsia, la CAA è sorprendentemente difficile da rilevare in vita.


Attualmente il test migliore è un protocollo MRI chiamato 'scansione a suscettibilità ponderata' (SWI, susceptibility weighted imaging), una sequenza particolarmente sensibile al sangue e ad altri composti contenenti ferro che distorcono il campo magnetico locale. Sebbene la SWI-MRI non sia interamente specifica per il sangue, la distribuzione di questi punti neri attorno ai vasi sanguigni si correla molto bene con la presenza all'autopsia delle microemorragie associate alla CAA.


Sebbene al momento la MRI-SWI sia il miglior test per la CAA, può rilevarla solo se ci sono perdite di sangue da questi vasi sanguigni danneggiati. Anche la posizione e il numero delle cosiddette 'iperintensità della materia bianca', come si vede sulle immagini della FLAIR MRI, possono supportare la diagnosi. La sensibilità di queste tecniche di risonanza magnetica per il rilevamento della CAA è probabilmente circa la metà di quella dell'esame del cervello all'autopsia. Non possiamo ancora rilevare le prime fasi della CAA durante la vita.


Pur non essendoci alcun trattamento per CAA, le persone con la malattia hanno un aumento del rischio di sanguinamento grave nel cervello. Ai pazienti con una storia nota o persino sospetta di CAA, credo che non debbano essere somministrati anticorpi monoclonali anti-amiloide come il lecanemab.


Le persone che hanno avuto ARIA-H (anomalie di scansione correlate all'amiloide, di tipo microemorragia) durante il trattamento con un anticorpo monoclonale anti-amiloide possono avere CAA e dovrebbero essere attentamente monitorate con MRI se il farmaco continua. Dovrebbe anche essere usata cautela nell'uso di anticoagulanti come il warfarin o l'attivatore tessutale del plasminogeno (t-PA) poiché possono aumentare la possibilità di un'emorragia potenzialmente fatale in chi ha CAA.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)