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Ora ci sono due anticorpi monoclonali anti-amiloide che sembrano essere efficaci nel rallentare la progressione della compromissione cognitiva nelle persone con morbo di Alzheimer (MA) lieve. Il vantaggio può essere piccolo, 27% per il lecanemab (Leqembi) e 35% per il donanemab (Kisunla), ma è statisticamente significativo in entrambi i casi.
In tutti gli studi di anticorpi monoclonali anti-amiloide si sono verificate anomalie di scansione correlate all'amiloide (ARIA). Di solito queste aree di gonfiore e/o sanguinamento nel cervello sono lievi e si risolvono quando i trattamenti sono sospesi. Ma circa il 2% dei casi possono essere gravi con conseguente ricovero in ospedale e per casi rari causano morte. Tre partecipanti sono morti in ciascuno degli esperimenti di lecanemab e donanemab di Fase 3, ma i dettagli che circondano quei decessi sono stati rilasciati in un solo caso.
I portatori dell'allele APOE-4 hanno maggiori probabilità di subire ARIA rispetto alle persone che non lo sono. Nel caso del lecanemab, i partecipanti con due copie dell'allele APOE-4 avevano probabilità circa sei volte superiori di sperimentare ARIA sintomatiche con gonfiore del cervello e oltre tre volte superiori di ARIA con sanguinamento del cervello rispetto ai non portatori di APOE-4. Questi confronti non sono ancora stati pubblicati per il donanemab.
Un documento di opinione pubblicato di recente su Jama Neurology sostiene che la genotipizzazione dell'APOE debba essere parte integrante della prescrizione del lecanemab. I portatori dell'allele APOE-4, in particolare quelli con due copie, dovrebbero essere informati del loro maggiore rischio di effetti collaterali ARIA e dovrebbero sottoporsi a una regolare sorveglianza con risonanza magnetica, simile per frequenza alla sorveglianza usata durante l'esperimento. Alcuni hanno persino sostenuto che i pazienti con due copie di APOE-4 (omozigoti APOE-4) non dovrebbero ricevere questo farmaco. Il Dipartimento Affari dei Veterani ha già escluso che i pazienti con due copie dell'allele APOE-4 ricevano il lecanemab.
La mia opinione personale è questa: sono d'accordo sul fatto che probabilmente la sorveglianza della risonanza magnetica sarà necessaria per i portatori di APOE-4 che ricevono uno degli anticorpi monoclonali anti-amiloide. Però, a questo punto, non sono d'accordo sul fatto che gli omozigoti APOE-4 non debbano ricevere il lecanemab e farmaci simili. Questi pazienti devono essere consapevoli del loro rischio aggiuntivo e della necessità di sorveglianza, ma dovrebbero avere l'opzione informata di prenderli.
Alcuni esperti hanno sollevato la preoccupazione che le compagnie di assicurazione sanitaria e a lungo termine possano rifiutare o limitare la copertura in base allo stato dell'APOE-4. Certamente, ci saranno effetti a catena, ma sono ottimista sul fatto che queste questioni finanziarie ed etiche possano essere risolte.
Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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