In precedenza Max Wallack ha scritto - Cosa significa per un bambino essere caregiver dell'Alzheimer? Poi, oggi ci ha mandato il seguito Essere un giovane caregiver dell'Alzheimer.
In risposta ad una domanda, Max ha scritto: "Stavo pensando a cosa potresti dire a tua figlia quando la sua nonna perde la memoria. Forse potresti spiegarle che il cervello della nonna ha bisogno di riposare a volte per aiutarla a ricordare meglio. Spiegarle che, quando la nonna non sta parlando, significa che il suo cervello è a riposo. Quindi tua figlia non penserebbe che la nonna è dispiaciuta con lei in qualche modo, ma ha solo bisogno di un po' di riposo in modo da poter trascorrere più tempo insieme."
Una osservazione meravigliosa.

Ho imparato negli anni che i pazienti più anziani affetti da Alzheimer amano avere attorno i bambini. Questo è certamente vero per Dotty [ndr: madre dell'autore, 84 anni, con Alzheimer, a destra nella foto]. Si accende quando si è in presenza di bambini. Lei ci mette sempre più impegno quando si parla dei suoi nipoti.
Tempo fa ho scritto di due madri di Catonsville, Wendy Geist e Amy Nelson, che hanno avviato un progetto di volontariato per raccogliere bambole usate per alleviare la sofferenza e portare gioia di vivere agli anziani con Alzheimer. Le due donne dicono: "gli effetti benefici possono essere sorprendenti".
E' chiaro che i bambini possono portare significato e gioia nella vita dei malati di Alzheimer. Lindsey Jordan ha sedici anni, ed è caregiver dell'Alzheimer. Nel suo saggio, Teen Caregiver lei ha scritto, "Occuparsi di qualcuno con Alzheimer è un lavoro da 24 ore al giorno, e ho aiutato la mamma in qualunque modo mi era possibile. Da bambina, mi ricordo di aver aiutato papà a vestirsi, a legarsi le scarpe, e preparare la colazione, tutto prima di andare a scuola. Spesso ho tenuto mio papà per mano in modo che non potesse vagare e perdersi. Ero preoccupata quando succedeva. Per calmare i nostri timori, ho spesso letto e cantato per lui. Tutte le cose semplici che prima davamo per scontate erano diventate molto più difficili."
In "Nonno sai chi sono" (The Alzheimer's Project - video in Inglese), bambini di età compresa da 6 a 15 anni discutono e descrivono il modo in cui trattare la malattia di Alzheimer.
Sembra che i genitori lottino con il problema sul modo di parlare ai loro bambini dell'Alzheimer. Credo che Max abbia ragione. La politica migliore è quella di includerli nel processo. Le mie osservazioni dicono che a differenza degli adulti, i giovani vedono bene sull'Alzheimer. Vedono i nonni che hanno sempre conosciuto e riconoscono che sono malati. Mentre questo li rattrista, sembrano all'altezza della situazione in un modo che molti adulti non si aspettano.
L'Alzheimer può fornire lezioni di vita a tutti, sembra che i bambini riescano meglio degli adulti a impararle. I bambini sono e possono essere molto compassionevoli. Non corrono a nascondersi.
Considerare di condividere questi pensieri con i genitori che hanno figli che vengono toccati dall'Alzheimer oppure mandaci i tuoi commenti e correzioni. C'è molto da imparare dai bambini.
Scritto da Bob DeMarco su Alzheimer's Reading Room, 24 gennaio 2011