Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove intuizioni sullo sviluppo dell'Alzheimer: influenza dello stress ossidativo

Oxidised model membranesI modelli di membrane ossidate hanno effetti diversi sulla formazione di fibrille peptidiche, guidati dall'attrazione della superficie della membrana, dalla carica peptidica e dalle proprietà strutturali peptidiche. Fonte: Università di Lipsia

Nonostante i notevoli progressi nella ricerca, non esiste ancora alcuna cura per molte malattie legate all'età, come il morbo di Alzheimer (MA). Un'ipotesi per questa malattia è l'aggregazione di peptidi nel cervello, ma si sospetta che anche lo stress sia un possibile innesco.


Scienziati dell'Università di Lipsia e del Leibniz Institute of Surface Engineering (Germania), della Monash University (Australia), e dell'Università di Göttingen (Svezia) hanno studiato i legami tra membrane cellulari ossidate e aggregazione peptidica e ora hanno pubblicato i loro risultati su Chemical Science.


I ricercatori volevano capire meglio come le membrane cellulari nel corpo influenzano la struttura dei peptidi (molecole costituite da aminoacidi) e la loro aggregazione. Per fare ciò, hanno usato sistemi modello che sono facili da controllare sperimentalmente.


Il primo autore dott. Torsten John, che ha ottenuto il dottorato sotto la supervisione del prof. Bernd Abel a Lipsia, ed è ora ricercatore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti, spiega:

“Uno degli effetti dello stress nel corpo è che determina processi ossidativi e quindi cambia la composizione chimica delle membrane. Nei nostri esperimenti, abbiamo confrontato gli effetti delle membrane ossidate con quelle che non erano cambiate".


Gli scienziati hanno combinato sia esperimenti di laboratorio biofisico che simulazioni al computer per comprendere meglio l'aggregazione dei peptidi.

"Le simulazioni di computer, note come simulazioni di dinamica molecolare, forniscono informazioni molecolari sui meccanismi di interazioni tra membrane e peptidi", spiega il prof. Abel.


Si sapeva già che la composizione della membrana ha un ruolo importante nell'aggregazione dei peptidi, tuttavia ci sono state poche ricerche sul ruolo delle membrane ossidate. I ricercatori hanno scoperto che gli effetti differiscono tra i vari peptidi.


Uno dei peptidi studiati (Aβ40), che è associato al MA, si aggrega più velocemente in presenza di tutte le membrane. Al contrario, non c'è stata aggregazione di un altro peptide (uperin 3.5) in presenza della stessa quantità di membrane ossidate. Il professor Abel spiega:

"A seconda delle proprietà del peptide, compresa la sua carica, cambia la sua attrazione alla membrana e quindi la forza dell'influenza. Se i peptidi si accumulano sulla superficie della membrana, ciò accelera il loro assemblaggio e aggregazione. Tuttavia, se l'attrazione è molto forte e cambiano la loro struttura in un'elica, allora non possono più aggregarsi".


Gli scienziati per il loro studio hanno deliberatamente scelto peptidi che si aggregano in modo simile, ma con origine diversa. L'Aβ40 è noto per depositarsi nel cervello delle persone con MA, mentre l'uperin 3.5 è un peptide antimicrobico scoperto per la prima volta in una specie di rospo australiano.


In precedenza, il team di ricercatori guidato dalla prof.ssa Lisandra L. Martin della Monash University aveva riferito di possibili legami tra aggregazione di peptidi nelle malattie neurodegenerative e le proprietà antimicrobiche dei peptidi. Lo studio ("Polymers under Multiple Constraints: Restricted and Controlled Molecular Order and Mobility"), pubblicato sulla rivista Chemical Science, discute ulteriormente il ruolo funzionale dei peptidi amiloidi.

 

 

 


Fonte: Universität Leipzig (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Torsten, ...[+4], ML Lisandra. Lipid oxidation controls peptide self-assembly near membranes through a surface attraction mechanism. Chemical Science, 2 Mar 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)