Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato importante meccanismo del processo di invecchiamento

Gli scienziati del Joslin Diabetes Center hanno identificato un meccanismo chiave dell'azione della proteina chinasi TOR (target of rapamycin), un regolatore fondamentale della crescita cellulare che svolge un ruolo importante nella malattia e nell'invecchiamento.

Questa scoperta non solo illumina la fisiologia dell'invecchiamento, ma potrebbe portare a nuovi trattamenti per aumentare la durata della vita e controllare le condizioni legate all'età, come il cancro, il diabete di tipo 2, e le neurodegenerazioni.

Negli ultimi dieci anni, gli studi hanno dimostrato che, inibendo l'attività della TOR, che promuove la crescita cellulare regolando la sintesi proteica, si aumenta la durata della vita in una varietà di specie comprese le mosche e i topi; negli ultimi anni la ricerca si è concentrata sulla scoperta dei meccanismi precisi alla base di questo effetto. Lo studio Joslin, pubblicato nel numero del 2 maggio di Cell Metabolism, riferisce che la Tor ha un impatto diretto sulle due proteine pricipali di regolazione del gene (SKN-1 e DAF-16), che controllano i geni che proteggono dallo stress ambientale, metabolico e proteotossico. La chinasi TOR agisce in due percorsi di segnalazione: TORC1 e TORC2. Quando il TORC1 è inibito, si mobilitano SKN-1 e DAF-16, con conseguente attivazione dei geni protettivi che aumentano la resistenza allo stress e la longevità.


 Questo nuovo ritrovamento è stato dimostrato in esperimenti con C.elegans, un verme microscopico usato come organismo modello, ma l'attivazione di geni protettivi è stata anche osservata in topi. La maggior parte dei risultati in C.elegans si sono rivelati come applicabili ai topi e agli esseri umani. "Abbiamo scoperto un meccanismo fondamentale nel rapporto tra TOR e l'invecchiamento e la malattia. C'è un rapporto omeostatico tra la sintesi proteica e le difese dallo stress: quando viene ridotta la sintesi proteica, aumentano le difese dallo stress", dice l'autore Keith T. Blackwell (foto), MD, PhD, condirettore del Joslin Islet Cell & Regenerative Biology Section e professore di patologia alla Harvard Medical School. Il laboratorio Blackwell studia il processo di invecchiamento e come viene influenzato dall'insulina e da altri meccanismi metabolici regolatori.


L'attività della TOR, che è essenziale per lo sviluppo iniziale ma che può portare a declino legato all'età, è implicata in una varietà di malattie croniche, tra cui il diabete, le malattie cardiovascolari, il cancro e le malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson. Nel diabete, la TOR ha effetti sia positivi che negativi: promuove la crescita delle cellule beta e la produzione di insulina, ma una attività della TORC1 impropria porta alla resistenza all'insulina e alla scomparsa delle cellule beta, così come all'accumulo di grasso. Al tempo stesso, una attività TORC2 insufficiente può portare alla resistenza all'insulina.


I nuovi risultati su TOR e SKN-1 suggeriscono che SKN-1 potrebbe avere alcuni effetti positivi nel diabete di tipo 2: "L'attivazione di questo percorso potrebbe essere importante nella difesa contro gli effetti di alte concentrazioni di glucosio, e promuovere la salute delle cellule beta", afferma Blackwell. Nello studio, l'attività della TOR è stata inibita via interferenza genetica e rapamicina (inibitore della TOR, un composto naturale che viene utilizzato come immunosoppressore nei trapianti di organi), e ha dimostrato di aumentare la durata di vita nei topi.


L'utilizzo della rapamicina o di farmaci simili per curare le malattie provocate dalla TOR è oggetto di grande interesse tra gli scienziati e medici. Lo studio ha trovato che la rapamicina inibisce sia TORC1 che TORC2, cosa che sta spingendo gli scienziati ad indagare sulla rapamicina come farmaco. "Abbiamo bisogno di migliorare la comprensione della rapamicina e dei suoi effetti sulle attività della TOR per determinare se, puntando alla TOR o ai processi da essa controllati, può aiutare a curare malattie che coinvolgono la TOR e le alterazioni del metabolismo. Abbiamo anche bisogno di indagare sulle terapie che funzionano indipendentemente su TORC1 e TORC2", ha detto Blackwell.


Tuttavia, un avvertimento a proposito dell'inibizione della TOR è che la chinasi gioca un ruolo centrale nella fisiologia di base della crescita e della divisione delle cellule. I nuovi risultati suggeriscono che in alcune situazioni si potrebbe desidera di aggirare la stessa TOR, e imbrigliare direttamente i processi benefici che vengono controllati da SKN-1 o DAF-16.


La ricerca futura cercherà di capire meglio come agisce la TOR sui percorsi benefici di difesa e come influenza l'invecchiamento e la malattia. "Nella scienza, siamo sempre alla ricerca di modi per interferire con i meccanismi che promuovono l'invecchiamento e le malattie in modi favorevoli alle persone", afferma Blackwell.


Lo studio è stato finanzito dal National Institutes of Health (National Institute of General Medical Sciences) e dalla Ellison Medical Foundation.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


Fonte: Materiale del Joslin Diabetes Center.

Riferimento:
Stacey Robida-Stubbs, Kira Glover-Cutter, Dudley W. Lamming, Masaki Mizunuma, Sri Devi Narasimhan, Elke Neumann-Haefelin, David M. Sabatini, T. Keith Blackwell. TOR Signaling and Rapamycin Influence Longevity by Regulating SKN-1/Nrf and DAF-16/FoxO. Cell Metabolism, 2012; 15 (5): 713 DOI: 10.1016/j.cmet.2012.04.007.


Pubblicato in ScienceDaily il 1 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.