Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lo shock dei 50mila volt della 'Taser' può danneggiare la memoria e il ragionamento

Più di due milioni di cittadini sono stati finora 'tasati' dalla polizia negli Stati Uniti, visto che negli ultimi dieci anni le pistole stordenti Taser sono diventate una delle armi meno-letali preferite dai servizi di polizia del paese. Ma cosa provoca lo shock di 50.000 volt al cervello di una persona?


Nonostante l'adozione diffusa delle forze dell'ordine (le pistole stordenti sono ora usate in 17.000 reparti di polizia) conosciamo poco l'influenza esatta degli shock sul funzionamento cognitivo degli individui, o, più specificamente, come la scossa elettrica della Taser può influenzare la capacità di un individuo di capire e ragionare, per esempio rinunciare ai suoi diritti Miranda, come il diritto a stare in silenzio, ecc..


Una nuova ricerca su umani, prima nel suo genere, della Drexel University e dell'Arizona State University rivela che la scossa di energia elettrica proveniente da una pistola stordente può compromettere la capacità di una persona di ricordare ed elaborare le informazioni.


Nello studio randomizzato e controllato, i partecipanti sono stati sottoposti a shock Taser e testati nel deterioramento cognitivo. Alcuni hanno mostrato flessioni a breve termine nelle funzioni cognitive paragonabili alla demenza, sollevando seri interrogativi circa la capacità dei sospetti di capire i loro diritti al punto di arresto.


Lo studio, pubblicato in Criminology & Public Policy, può influenzare la politica pubblica in materia di interrogatori di polizia, affrontando in particolare il periodo di tempo che deve passare nei reparti di polizia prima che possano essere interrogati i sospetti 'tasati'.


[...]

"La Taser è una buona alternativa alla forza letale. Quando viene usata in sostituzione delle armi da fuoco, la pistola taser può salvare vite umane", ha detto Robert J. Kane PhD, professore e direttore del «Criminology and Justice Studies Department» alla Drexel, e primo autore della ricerca. "Ma la Taser non è senza rischi. Anche se è considerata sicura se usata su persone sane, qualcuno è morto per essere stato 'tasato'. Deve essere trattata come arma pericolosa".


I risultati hanno anche dimostrato che l'esposizione alla Taser causa cambiamenti negativi significativi in diverse auto-misurazioni di stati soggettivi, tra cui la difficoltà di concentrazione, il livello di ansia e il sentirsi sopraffatti. I risultati significativi nelle misure di stato soggettivo sollevano la possibilità che i fattori emotivi a seguito di esposizione alla Taser sono importanti e possono influenzare le prestazioni del test.


"Ricevere la scossa ha avuto un effetto traumatico su alcuni partecipanti", ha detto Kane. "Alcuni sono stati debilitati emotivamente da questa esperienza".


I ricercatori sottolineano che i partecipanti allo studio erano giovani, sani, ad alto funzionamento, abituati a sottoporsi a test, ed erano sobri e non drogati al momento in cui sono stati 'tasati', e, quindi, le loro funzioni cognitive erano ad un livello molto più elevato di quanto non sia per i sospetti 'tipici' del settore che subiscono la Taser dagli agenti di polizia.


"E' probabile che i sospetti 'tipici' (che possono essere eccitati, ubriachi o malati di mente e in crisi, al momento dell'esposizione) possano sperimentare una compromissione ancora maggiore delle funzioni cognitive come risultato di una esposizione alla Taser", ha detto Kane.

[...]

 

 

 


Fonte: Drexel University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Robert J. Kane, Michael D. White. TASER® Exposure and Cognitive Impairment. Criminology & Public Policy, 2015; DOI: 10.1111/1745-9133.12173

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)