Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un team è riuscito a sopprimere lo stress ossidativo e la morte dei neuroni associati all'Alzheimer

Un team è riuscito a sopprimere lo stress ossidativo e la morte dei neuroni associati all'AlzheimerA sinistra la sezione di un cervello normale, a destra quella di un cervello colpito da Alzheimer.

Il cervello è una enorme rete di comunicazione, che contiene più di 100 miliardi di cellule nervose (neuroni), con ramificazioni che si connettono in più di 100 trilioni (100 mila miliardi) di punti (sinapsi). C'è un invio costante di segnali attraverso la vasta foresta di neuroni che forma i ricordi, i pensieri e i sentimenti; questi modelli di attività costituiscono l'essenza di ogni persona.


L'Alzheimer (AD) distrugge sia il modo in cui le cariche elettriche viaggiano all'interno delle cellule, sia l'attività dei neurotrasmettitori. Un cervello di AD ha un minor numero di cellule nervose e di sinapsi di un cervello sano; tra le cellule nervose si accumulano placche e ammassi di frammenti di proteine ​​anomale.


I principali indicatori patologici dell'AD sono l'accumulo di placche di amiloide-beta e di grovigli neurofibrillari nel cervello. I sentieri nella nostra foresta neuronale vengono sistematicamente attaccati e distrutti dall'amiloide-beta (Aβ): una molecola solitaria che si evolve in gruppi di placche, che bloccano la segnalazione da una cellula all'altra nelle sinapsi. Esse possono anche attivare le cellule del sistema immunitario, generando infiammazione e distruggendo le cellule danneggiate.

 

Deterioramento del cervello

In un cervello sano, dei fili paralleli ordinati, che assomigliano a binari, permettono a nutrienti e proteine ​​essenziali di spostarsi tra le cellule. La proteina tau aiuta questi binari a rimanere intatti e funzionanti. In un cervello danneggiato dall'AD la tau nel cervello si rompe, crolla e forma grovigli che impediscono la trasmissione lungo i binari. I binari si separano e si disintegrano; le proteine ​​essenziali, comprese le sostanze nutritive, non possono più raggiungere le cellule cerebrali, che alla fine muoiono.


Le placche e grovigli sopra descritte sono attualmente la teoria principale del meccanismo che spiega la morte cellulare e la perdita tissutale presente in un cervello di AD, sebbene la teoria non sia stata ancora confermata inconfutabilmente.


Gli effetti dell'AD sul cervello, tuttavia, sono ben noti: le cellule cerebrali lentamente si disintegrano, la malattia invade progressivamente diverse parti del cervello, creando cambiamenti unici che segnalano le varie fasi dell'Alzheimer: perdita di memoria a breve termine, ostacolo al pensiero logico e alle emozioni, alterazione fondamentale e, infine, sradicamento della personalità dell'individuo affetto. Nel tempo, l'Alzheimer porta alla morte delle cellule nervose e al drammatico restringimento del cervello, danneggiando quasi tutte le sue funzioni.

 

Togliere grovigli e placche

Il team scientifico del Centro Ricerca Nanoparticelle all'Institute for Basic Science (IBS), in collaborazione con il gruppo di ricerca della Seoul National University guidato dal professore Inhee Mook, ha sviluppato una nuova nanoparticella di ossido di cerio che punta i mitocondri, che può impedire efficacemente il processo di morte delle cellule neuronali.


Le cellule nel nostro cervello sono alimentate dai mitocondri; piccole centrali all'interno delle cellule che producono energia essenziale per far funzionare ogni cellula del corpo. Le «specie reattive dell'ossigeno» (ROS) sono un sottoprodotto naturale del metabolismo normale dell'ossigeno. La generazione anormale di ROS, derivante dalla disfunzione mitocondriale, può portare alla morte delle cellule neuronali.


Inoltre, la disfunzione mitocondriale indotta dall'Aβ è nota per essere anche una possibile causa di AD attraverso la produzione anormale di ROS. Le nanoparticelle di ossido di cerio fungono da spazzini forti e riciclabili dei ROS, eliminando i ROS anomali, facendo loro fare da spola tra gli stati di ossidazione Ce3+ e Ce4+.

 

Sopprimere la morte neuronale

Il team di ricerca, sotto la direzione di Taeghwan Hyeon, direttore del IBS, ha sintetizzato una nanoparticella di ossido di cerio (un antiossidante specifico dei mitocondri), e ha studiato l'effetto del nuovo agente terapeutico nel sopprimere la patogenesi di AD in un modello di topo vivente. Il team ha introdotto le potenti nanoparticelle di ossido di cerio (CeO2 NP) nei mitocondri, usando piccoli materiali che puntano i mitocondri (triphenylphosphonium-conjugating) e hanno registrato dei risultati abbastanza notevoli in un topo transgenico modello di AD.


Due mesi dopo che il topo è stato trattato, hanno contato le cellule positive. Secondo i risultati, pubblicati online su ACS Nano l'11 febbraio, le CeO2 NP localizzate sui mitocondri avevano realmente soppresso la morte neuronale nel modello di topo, dimostrando che la somministrazione di NP di ossido di cerio che puntano i mitocondri può ripristinare in modo significativo la vitalità neuronale del topo affetto da AD.


Dal momento che l'accumulo di Aβ non differiva in modo significativo tra il cervello dei topi colpiti e quello dei topi non trattati, si è concluso che le nanoparticelle di ossido di cerio che puntano i mitocondri hanno migliorato il danno neuronale del soggetto di test in modo indiretto, indipendentemente dall'accumulo di Aβ.


Il documento del team sottolinea che i dati "indicano che le nanoparticelle di ossido di cerio dirette sui mitocondri sono un candidato terapeutico potenziale per il trattamento mitocondriale del danno indotto da stress ossidativo nell'AD". Il direttore Hyeon ha detto: "Questo studio è notevole in quanto la ricerca collaborativa tra nano scienza e biomedica ha portato allo sviluppo di un agente terapeutico potente contro le specie reattive dell'ossigeno nei mitocondri, che sono considerate uno dei principali responsabili di una serie di malattie".

 

 

 


Fonte: Neil Mannix in Institute for Basic Science (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hyek Jin Kwon, Moon-Yong Cha, Dokyoon Kim, Dong Kyu Kim, Min Soh, Kwangsoo Shin, Taeghwan Hyeon, Inhee Mook-Jung. Mitochondria-Targeting Ceria Nanoparticles as Antioxidants for Alzheimer’s Disease. ACS Nano, 2016; 10 (2): 2860 DOI: 10.1021/acsnano.5b08045

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.