Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperto legame tra disfunzione del fegato e Alzheimer

xray liver

Una nuova ricerca dell'Alzheimer's Disease Metabolomics Consortium (ADMC) e dell'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (ADNI) ha scoperto nuovi collegamenti tra disfunzione epatica e morbo di Alzheimer (MA), aprendo una nuova strada verso una visione del MA a livello di sistemi, rilevante per la diagnosi precoce e, in definitiva, per la prevenzione.


Lo studio, pubblicato ieri su JAMA Network Open, guidato da Kwangsik Nho PhD, professore di radiologia della Indiana University, esplora la relazione tra marcatori biochimici nel sangue della funzionalità epatica e i biomarcatori assodati del MA, incluso la neuroscansione multimodale. Con l'aumentare delle prove che collegano il MA al diabete, al colesterolo alto e ad altre malattie sistemiche, Nho e colleghi hanno scoperto un'associazione tra funzionalità epatica e MA, che si aggiunge alla comprensione della disfunzione metabolica nella malattia.


I ricercatori hanno valutato per due anni oltre 1.500 partecipanti dall'ADNI usando 5 saggi di funzionalità epatica nel siero, che misurano gli enzimi che si trovano principalmente nel fegato. Usando marcatori biochimici periferici, il team ha trovato prove di disturbi metabolici e ha guadagnato una nuova prospettiva sull'associazione tra enzimi epatici alterati e deficit cognitivo / patofisiologia del MA, comprese amiloide-β e tau fosforilata nel liquido cerebrospinale (CSF) e riduzione del metabolismo cerebrale del glucosio nelle scansioni PET.


“Questo studio è stato uno sforzo combinato tra l'ADNI, uno studio di 60 siti e l'ADMC. Rappresenta la nuova ondata della ricerca sul MA, impiegando un approccio di sistemi più ampio che integra la biologia centrale e periferica", ha affermato Andrew J. Saykin PsyD, direttore dell'Indiana Alzheimer Disease Center alla IU e ricercatore principale del sito ADMC. "In questo studio, i biomarcatori del sangue che riflettono la funzionalità epatica erano correlati alle scansioni cerebrali e ai marcatori del liquido cerebrospinale associati con il MA. Nessuna pietra può essere lasciata intatta nel nostro tentativo di comprendere la malattia e identificare obiettivi terapeutici praticabili".


Finanziata dal NIA nell'ambito del programma Accelerating Medicine Partnership for Alzheimer's Disease, questa ricerca è il risultato di una collaborazione internazionale, guidata da Rima Kaddurah-Daouk PhD, della Duke University, che tenta di collegare i punti nel percorso di comunicazione 'intestino-fegato-cervello' e metterlo in relazione con il MA.


"Questo è un nuovo paradigma per la ricerca sul MA", ha detto Nho. “Fino ad ora, ci siamo concentrati solo sul cervello. La nostra ricerca mostra che usando biomarcatori del sangue, possiamo ancora concentrarci sul cervello, ma anche trovare prove del MA e migliorare la comprensione della segnalazione interna del corpo".


“Mentre ci siamo concentrati troppo a lungo sullo studio del cervello isolato, ora dobbiamo studiare il cervello come un organo che comunica con, ed è collegato ad, altri organi che supportano la sua funzione e che possono contribuire alla sua disfunzione. Emerge il concetto che il MA potrebbe essere una malattia sistemica che colpisce diversi organi, incluso il fegato", ha affermato Kaddurah-Daouk.


L'attenzione dello studio al di fuori del cervello si allinea ai fattori di rischio noti per il MA, compresi i disturbi metabolici. Secondo Nho, la ricerca di segnali correlati alla malattia in altre parti del corpo può fornire importanti indizi per il rilevamento e, in definitiva, la prevenzione [del MA].


Non solo questa ricerca fa luce sulla connessione tra fegato e cervello, ma si prevede che questa linea di ricerca consentirà in definitiva ai medici di fornire cure più personalizzate al paziente. Tramite la Grand Challenge Precision Health Initiative dell'IU e l'approccio della medicina di precisione ADMC, ricercatori e medici possono concentrarsi su come l'ambiente, i geni e lo stile di vita di un paziente influiscono sulla sua salute generale.


Invece di una tattica unica per tutti, la medicina di precisione consente a ricercatori e medici di prevedere e prevenire in modo più accurato malattie devastanti, come il MA. Il programma di ricerca NIA-ADMC apre le porte ai medici che curano i pazienti con disfunzione epatica perché si assicurino che non sia presente anche il MA in stadio precoce.

 

 

 


Fonte: Katie Duffey in Indiana University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kwangsik Nho, Alexandra Kueider-Paisley, Shahzad Ahmad, Siamak MahmoudianDehkordi, Matthias Arnold, Shannon L. Risacher, Gregory Louie, Colette Blach, Rebecca Baillie, Xianlin Han, Gabi Kastenmüller, John Q. Trojanowski, Leslie M. Shaw, Michael W. Weiner, P. Murali Doraiswamy, Cornelia van Duijn, Andrew J. Saykin, Rima Kaddurah-Daouk. Association of Altered Liver Enzymes With Alzheimer Disease Diagnosis, Cognition, Neuroimaging Measures, and Cerebrospinal Fluid Biomarkers. JAMA Network Open, 31 July 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.