Il Journal of Prevention of Alzheimer’s Disease (JPAD), con il supporto della Alzheimer's Drug Discovery Foundation (ADDF), ha recentemente pubblicato un numero completo a supporto deI consenso sulla terapia combinata e la medicina di precisione come il futuro del trattamento del morbo di Alzheimer (MA).
Questa edizione di riferimento arriva in un momento cruciale nel campo della ricerca di MA, facendo seguito a scoperte farmacologiche significative di terapie anti-amiloide e all'emergere della biologia dell'invecchiamento come primo approccio per lo sviluppo di farmaci.
Gli articoli contenuti in questo numero sottolineano la necessità di far avanzare nuove terapie che puntano la biologia che sottende la malattia, offrendo anche una tabella di marcia per la prossima generazione di terapie di MA. Howard Fillit MD, cofondatore e responsabile scientifico dell'ADDF, afferma:
"Il MA sarà infine trattato con un approccio di medicina di precisione e terapia combinata che può essere adattato ai pazienti in base ai profili dei loro biomarcatori, approccio che si è dimostrato vincente nel cancro e in altre malattie da invecchiamento cronico.
“L'invecchiamento è il principale fattore di rischio del MA e l'attuale linea di farmaci in sviluppo - che nel 75% dei casi puntano nuovi obiettivi - è il risultato dei molti anni di ricerca, illustrando la nostra comprensione della biologia dell'invecchiamento e il potenziale che presenta per scoprire nuovi trattamenti".
Il numero speciale mostra 7 percorsi di invecchiamento critici e le corrispondenti terapie in sviluppo, guidate da ricercatori finanziati dall'ADDF, che comprendono disfunzione vascolare, autofagia, stress ossidativo, neuroinfiammazione, neuroprotezione, disfunzione mitocondriale e metabolica, che hanno dimostrato tutti scientificamente di contribuire all'insorgenza del MA.
Ognuno di questi nuovi obiettivi introduce un approccio nuovo e necessario su più fronti per lo sviluppo di trattamenti di MA, che può integrare i farmaci anti-amiloide sul mercato.
Il rapporto sugli studi clinici del 2023 scritto da Jeffrey Cummings MD/SCD, professore di scienze cerebrali e condirettore dell'Alzheimer’s Disease and Related Disorders Innovation Incubator, e del dipartimento salute cerebrale dell'Università del Nevada di Las Vegas, descrive i 187 studi clinici sui 141 farmaci singoli in sviluppo, dimostrando la vasta crescita e l'espansione della linea di sviluppo di farmaci per il MA durante l'ultimo decennio. Il dott. Cummings osserva:
"Nel testimoniare l'incredibile trasformazione del campo terapeutico del MA, è chiaro che siamo al margine di una nuova era. I progressi che vediamo modelleranno senza dubbio la prossima generazione di farmaci, aprendo la strada alla creazione di un arsenale di trattamenti che saranno ottimizzati con i test di biomarcatori per garantire che i pazienti abbiano i farmaci di cui hanno più bisogno. Lo sviluppo di terapie future migliorerà la comprensione della malattia e come i vari percorsi interagiscono per influenzare lo stato della malattia".
Questa edizione offre una delle prime e più complete revisioni sul ruolo dei biomarcatori per il MA, evidenziando la necessità dei biomarcatori per sviluppare farmaci. I biomarcatori consentono un reclutamento più mirato dei partecipanti agli esperimenti clinici, permettono di monitorare meglio il trattamento e forniscono il quadro per progettare l'esperimento in modo più rigoroso.
Il valore dei biomarcatori si riflette nella recente approvazione del farmaco anti-amiloide Leqembi, che è stato reso possibile dall'uso dei dati di biomarcatori dalla scansione PET Amyvid® che ha ricevuto finanziamenti dall'ADDF. Man mano che il campo si sposta verso un approccio più ampio e poliedrico ai nuovi trattamenti, c'è la necessità pressante di convalidare e sviluppare biomarcatori corrispondenti per ciascuno dei percorsi di invecchiamento critici.
Lo sviluppo di altri biomarcatori sarà fondamentale anche per la medicina di precisione, che potrà puntare diversi fattori di rischio modificabili di MA e intervenire per prevenire la malattia. Miia Kivipelto MD/PhD, prof.ssa di geriatria clinica al Karolinska Institutet, fondatrice scientifica e direttrice sanitaria e scientifica del Fingers Brain Health Institute e membro del consiglio di amministrazione di ADDF, in questo numero della rivista delinea il suo lavoro con l'esperimento FINGERS, che ha scoperto che fino al 40% dei casi di demenza può essere prevenuto attraverso interventi sullo stile di vita.
Ciò supporta il potenziale vantaggio di combinare modifiche allo stile di vita con nuove terapie. C'è il consenso crescente tra ricercatori e medici nello spazio di ricerca del MA che abbinare biomarcatori e prevenzione con nuovi trattamenti sarà determinante per raggiungere l'obiettivo finale di fermare la malattia.
Bruno Vellas MD/PhD, presidente fondatore di IHU Healthage e presidente del dipartimento di medicina interna e geriatrica dell'Alzheimer Disease Research and Clinical Center all'ospedale dell'Università di Tolosa, aggiunge:
"Accendendo un riflettore sulla geroscienza, questo numero del JPAD non solo presenta ricerche innovative, ma fornisce anche approfondimenti su nuove strade nella prevenzione di MA. Questo è un risultato degno di nota, poiché la pubblicazione fungerà da prima vasta tabella di marcia per percorsi non-amiloidi, con il potenziale di affrontare la complessità del MA".
Fonte: Alzheimer's Drug Discovery Foundation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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