Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Collegamento tra microbiota intestinale e salute del cervello

Studi preliminari suggeriscono un collegamento tra il microbiota intestinale e la salute del cervello. I risultati puntano all'influenza che i microrganismi intestinali hanno sull'umore, sulla cognizione e forse su una maggiore vulnerabilità al declino cognitivo e ad altre condizioni neurologiche.

microbiome

Il legame tra salute intestinale e benessere generale ha guadagnato ampia attenzione, soprattutto per quanto riguarda la salute e la funzione del cervello. Sebbene gli studi siano ancora agli inizi e la maggior parte sia ancora solo su modelli animali, la ricerca indica che è opportuno uno sguardo più approfondito all'impatto che la salute intestinale ha sulla salute del cervello. Uno studio della Washington University condotto su topi geneticamente modificati con sintomi simili all'Alzheimer, ha evidenziato una connessione tra microbiota intestinale e comportamento delle cellule immunitarie che potrebbe portare alla neurodegenerazione. Questo studio, così come altri, indica la necessità di ulteriori indagini.

 

Il potere metabolico del microbiota intestinale

Il microbiota intestinale è un ecosistema vibrante composto da trilioni di microrganismi che fanno molto di più che aiutare la digestione. Producono vari metaboliti, come gli acidi grassi a catena corta (SCFA), che possono influenzare significativamente la funzione e il comportamento del cervello. I batteri benefici, come Faecalibacterium e Roseburia, producono SCFA come butirrato e propionato.

La ricerca dimostra che gli SCFA possono ridurre l'infiammazione. Infatti, uno studio ha dimostrato che il butirrato può diminuire i marcatori dell'infiammazione. Inoltre, i batteri intestinali producono neurotrasmettitori vitali come il GABA (acido gamma-amminobutirrico) e la serotonina, che svolgono un ruolo importante nel sistema nervoso centrale. Queste sostanze chimiche sono fondamentali per la regolazione dell'umore e le funzioni cognitive. Comprendere questa relazione evidenzia quanto sia vitale la nostra salute digestiva per la salute mentale e la stabilità emotiva.

 

L'impatto dell'esercizio fisico sulla salute intestinale

Sebbene spesso pensiamo all'esercizio fisico principalmente per i suoi benefici fisici, i suoi effetti positivi sul microbiota intestinale e sul benessere mentale sono anche molto significativi. Gli studi dimostrano che l'attività fisica regolare aumenta i batteri benefici, tra cui Lactobacillus e Bifidobacterium. Questo cambiamento è correlato a una maggiore produzione di SCFA, che porta a una riduzione dell'infiammazione e a una migliore gestione dello stress.

Diversi studi hanno indicato che l'esercizio moderato più volte alla settimana risulta in un miglioramento generale del benessere e una migliore salute intestinale. È importante fare dell'esercizio una parte regolare della vita quotidiana. Se si hanno domande sul tipo e sulla frequenza di esercizio più adatti, parliamone con il nostro medico.

 

Il ruolo della dieta nella diversità del microbiota intestinale

La nostra dieta modella drasticamente il microbiota intestinale. Una dieta ricca di fibre favorisce i batteri benefici che producono SCFA, migliorando così l'integrità della barriera intestinale e la salute digestiva generale. Al contrario, le diete ricche di grassi e zuccheri possono ridurre la diversità microbica, danneggiando la salute del cervello.

Incorporare cibi come cereali integrali, frutta e verdura è essenziale. Se si vuole saperne di più, leggete questo studio sulla modulazione del microbiota intestinale, pubblicato in Frontiers in Nutrition e reperibile nella National Library of Medicine. È un esempio di una delle tante esplorazioni scientifiche di questo tipo.

 

Probiotici e la loro influenza sul cervello

I probiotici hanno suscitato notevole interesse per il loro potenziale di influenzare la funzione del cervello. Diversi studi hanno indicato che ceppi come Lactobacillus e Bifidobacterium possono ridurre i sintomi di ansia e depressione, influenzando positivamente l'asse intestino-cervello, favorendo anche una salute mentale positiva, un migliore equilibrio emotivo e una migliore salute cognitiva generale.

 

Comunicazione tra intestino e cervello

La comunicazione tra l'intestino e il cervello è una comunicazione bidirezionale che avviene attraverso percorsi come le fibre del nervo vago, che controllano specifiche funzioni corporee come la digestione, la frequenza cardiaca e il sistema immunitario . Un equilibrio intestinale non sano può portare a infiammazione e può essere collegato a condizioni come depressione e ansia. La disbiosi intestinale è stata riportata per esempio in soggetti che soffrono di sindromi depressive.

La connessione tra microbiota intestinale e salute del cervello evidenzia l'importanza di nutrire il nostro intestino come parte fondamentale del benessere mentale, ma anche come protezione della nostra salute man mano che invecchiamo. Dalla produzione di metaboliti cruciali alle influenze della dieta e dell'esercizio fisico, la relazione tra il nostro intestino e il cervello è sicuramente intricata. La scienza sta solo iniziando a scalfire la superficie di questa interconnessione.

Prendersi cura del nostro microbiota intestinale può promuovere il benessere emotivo e cognitivo. Uno stile di vita sano , come esercizio fisico regolare, una dieta varia e ricca di fibre e probiotici mantenendo un microbiota sano, può migliorare la salute del nostro cervello e favorire la resilienza contro il declino cognitivo.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.