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Che la luce sia! Come la luce-terapia può aiutare nell'Alzheimer

Molti individui lottano con umore basso e mancanza di motivazione durante il tardo autunno e l'inverno. Per alcuni, questi sintomi possono essere indistinguibili dalla depressione. Questa condizione è chiamata 'depressione stagionale' o 'disturbo affettivo stagionale' (seasonal affective disorder o SAD, nome appropriato perché in inglese significa tristezza).


Si può pensare che i motivi per cui questi sentimenti tendono ad emergere in questo periodo dell'anno sono in gran parte psicologici: le feste sono arrivate e passate, può esserci un freddo fastidioso all'esterno, e ci si può trovare a socializzare meno a causa del tempo inclemente. Può essere sorprendente scoprire che il SAD non nasce semplicemente da queste condizioni. Ci sono anche ragioni bio-fisiologiche.


Quando il corpo è esposto troppo poco alla luce solare, come nei mesi invernali, questo può provocare anomalie nel livello di certi ormoni e neurotrasmettitori. Ad esempio, in alcuni individui, la mancanza di luce solare adeguata induce il corpo ad aumentare la produzione di SERT, una proteina che è responsabile del trasporto del neurotrasmettitore serotonina dentro e fuori del cervello. Con l'aumento della produzione di SERT, diminuisce la quantità di serotonina disponibile nel cervello. Bassi livelli di serotonina sono fortemente associati con i sintomi depressivi.


Oltre ad essere di vitale importanza per la regolazione dell'umore, la serotonina è anche uno dei neurotrasmettitori responsabili del mantenimento di un ciclo sonno-veglia sano. Come suggerisce il nome, questo ciclo sonno-veglia (noto anche come 'ritmo circadiano') è un orologio interno che dice al corpo quando è il momento di andare a dormire e quando è il momento di svegliarsi. Nel ciclo di 24 ore, i livelli di ormoni e neurotrasmettitori oscillano a seconda del momento della giornata.


Alcuni ci mettono in stato di allerta, altri causano rilassamento. All'inizio della giornata, il livello dei primi è al massimo e dicono al nostro cervello che è il momento di svegliarsi e muoversi. In seguito declinano con il progredire del giorno, mentre i secondi aumentano e, infine, raggiungono il loro picco all'inizio della sera. Questo assicura che andremo a dormire a un'ora decente, in modo da essere svegli il giorno successivo, rinfrescati.


Com'era prevedibile, quando si rompe l'equilibrio degli ormoni e dei neurotrasmettitori che regolano i ritmi circadiani, questo si traduce in un sonno di cattiva qualità. Meno prevedibile è la forte correlazione tra interruzioni dei ritmi circadiani e numerose condizioni che influenzano la salute mentale, non solo il SAD. Alcuni postulano anche che la relazione tra disturbi del sonno e depressione grave è così forte che una diagnosi di depressione senza la presenza di problemi di sonno dovrebbe essere fatta solo in presenza di circostanze attenuanti.

 

Problemi di sonno e depressione

Come discusso in precedenza (e come ho scritto in altri articoli), è ben definito il legame tra il sonno (regolato dal ritmo circadiano) e la depressione di un individuo. Ciò che è forse più importante è che il rapporto tra i due sembra essere bidirezionale: uno può peggiorare l'altro perché i meccanismi alla base di entrambe le condizioni sono simili.


In un individuo predisposto alla depressione, uno dei meccanismi bio-fisiologici possono includere lo squilibrio nei livelli dei neurotrasmettitori, che può disturbare il ritmo circadiano. Al contrario, gli individui che sono predisposti alle interruzioni dei ritmi circadiani durante i mesi invernali potrebbero sperimentare squilibri nei livelli di neurotrasmettitori, portando così alla depressione.


Questo collegamento può avere implicazioni che si estendono ben oltre il trattamento del SAD. Anche se l'evidenza ha dimostrato che le terapie che si concentrano sulla regolazione dei ritmi circadiani dei pazienti con SAD possono migliorare la qualità del sonno e mitigare i sintomi depressivi, lo stesso si può dire dei pazienti con depressione non stagionale.


In sintesi, il miglioramento della qualità del sonno può trattare efficacemente i vari tipi di disturbi depressivi e di conseguenza la qualità del sonno può essere migliorata con la correzione del ritmo circadiano. Uno dei modi migliori per farlo è attraverso la terapia della luce.

 

Cos'è la terapia della luce?

La terapia della luce è esattamente quello che dice la parola. I medici usano delle lampade per esporre i pazienti alla luce artificiale che imita la luce naturale. Queste sono in genere luci estremamente luminose che producono tra 5.000 e 10.000 lumen (in confronto, una lampadina a incandescenza da 100 watt produce circa 1.600 lumen). In genere, le sessioni di terapia della luce durano tra i 30 e i 60 minuti al mattino presto, quando gli ormoni che ci fanno svegliare e brillare sono al loro picco, aiutando a ripristinare lo stimolatore interno dell'andatura del corpo.


È dimostrato da tempo che le anomalie nei ritmi circadiani possono essere trattate con successo con la terapia della luce. Questo include disturbi minori causati dal jetlag o cambiamenti improvvisi di orari di lavoro, così come sconvolgimenti più significativi, come quelli associati al SAD. Inoltre, la ricerca ha indicato che la terapia della luce può migliorare le prestazioni cognitive e mitigare alcuni sintomi associati alla demenza.


Oltre a trattare queste condizioni, la terapia della luce è considerata generalmente sicura (anche se ha dimostrato di indurre i pazienti bipolari a passare dalla fase depressiva a quella maniacale) e di solito causa effetti collaterali lievi, come affaticamento degli occhi, mal di testa, irritabilità e nausea.

 

Terapia della luce per condizioni extra SAD

Uno studio olandese pubblicato nel 2013 ha scoperto che soli 30 minuti di terapia della luce al giorno per tre settimane consecutive sono stati sufficienti a ridurre in modo significativo i sintomi del SAD. Forse ancora più importante, lo studio ha incluso anche pazienti con forme non stagionali di depressione, con risultati simili: la terapia della luce ha migliorato i sintomi depressivi in ​​entrambi i tipi di depressione.


Poiché l'interruzione dei ritmi circadiani è una caratteristica sia del SAD che della depressione non-stagionale, correggere il ciclo sonno-veglia sembra essere di fondamentale importanza nel trattamento della depressione. Questo include non solo il SAD e la depressione non-stagionale, ma anche il disturbo bipolare, il disturbo disforico premestruale, e la depressione sia ante-partum che post-partum. (La terapia della luce ha il potenziale di essere estremamente utile per gli ultimi due gruppi, in quanto le donne incinte o che allattano possono preferire di non prendere antidepressivi.)


La terapia della luce è usata anche per trattare efficacemente condizioni oltre la depressione. Questo include adulti con deficit di attenzione / iperattività (ADHD) e anche alcune forme di demenza (come l'Alzheimer), perché le interruzioni del sonno e i modelli anomali di sonno sono le caratteristiche principali di entrambe le condizioni. Più del 70% dei bambini e degli adulti con ADHD riferisce di avere insonnia, mentre la mancanza di sonno di qualità è comune tra gli anziani ed è stata associata con l'Alzheimer e col declino cognitivo in generale.


In ultima analisi, i benefici clinici della terapia della luce rivelano quanto sia importante il sonno e un ritmo circadiano correttamente-sintonizzato per la salute mentale. Non è certo una pallottola d'argento per qualsiasi problema, ma è generalmente sicura e poco costosa, e può dimostrare di essere più che un semplice trattamento per la depressione invernale.

 

 

 


Fonte: Samoon Ahmad MD, professore di psichiatria alla New York University, capo di psichiatria al Bellevue Hospital Center, e fondatore del Centro Benessere Integrativo di New York City.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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