Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alta pressione, diabete, fumo e obesità nella mezza età danneggiano il cervello

Un nuovo studio suggerisce che il fumo, l'ipertensione, il diabete e il sovrappeso nella mezza età possono provocare restringimento del cervello e problemi cognitivi anche un decennio dopo.

Lo studio è pubblicato nel numero del 2 agosto 2011 di Neurology®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.

"Questi fattori sembrano indurre il cervello a perdere volume, a sviluppare lesioni secondarie e presunte lesioni vascolari e, 10 anni dopo, sembrano anche incidere sulla sua capacità di progettare e prendere decisioni più velocemente. Un modello diverso di associazione è stato osservato per ciascuno dei fattori", ha detto l'autore dello studio Charles DeCarli, MD, dell'Università della California Davis a Sacramento e membro della American Academy of Neurology.

"I nostri risultati dimostrano che l'identificazione di questi fattori di rischio precoce nelle persone di mezza età potrebbe essere utile per individuare le persone a rischio di demenza e incoraggiare le persone a modificare il proprio stile di vita prima che sia troppo tardi".

Lo studio ha coinvolto 1.352 persone senza demenza del Framingham Offspring Study, con un'età media di 54 anni. Ai partecipanti sono state prese le misure di massa corporea e circonferenza della vita e hanno subito test della pressione arteriosa, del colesterolo e del diabete. Hanno anche subito risonanza magnetica cerebrale nell'arco di un decennio, la prima circa sette anni dopo l'esame iniziale del fattore di rischio. I partecipanti con ictus e demenza all'inizio dello studio sono stati esclusi, e tra la prima e l'ultima risonanza magnetica, 19 persone hanno avuto un ictus e due hanno sviluppato demenza.

Lo studio ha scoperto che le persone con pressione alta hanno sviluppato iperintensità della sostanza bianca, o piccole aree di danno cerebrale vascolare, ad un ritmo superiore rispetto a quelle con valori normali della pressione arteriosa e hanno avuto un peggioramento più rapido dei punteggi nei test di funzione esecutiva, o di pianificazione e di processo decisionale, corrispondente a cinque e otto anni di invecchiamento cronologico, rispettivamente.

Le persone con diabete nella mezza età hanno perso volume del cervello nell'ippocampo (misurata indirettamente utilizzando un marcatore surrogato) ad una velocità maggiore rispetto a quelli senza diabete. I fumatori hanno perso volume cerebrale totale e nell'ippocampo ad una velocità maggiore rispetto ai non fumatori e hanno anche avuto maggiori probabilità di avere un rapido aumento dell'iperintensità della sostanza bianca.

Le persone che erano obese nella mezza età avevano più probabilità di essere nel primo 25 per cento di quelli con il tasso più veloce di declino dei punteggi nei test di funzione esecutiva, ha detto DeCarli. Le persone con un alto rapporto vita-fianchi avevano più probabilità di essere nel primo 25 per cento di quelli con più veloce diminuzione del volume cerebrale.

Lo studio è stato finanziato dal National Heart, Lung, and Blood Institute, dall'Istituto nazionale dei disordini neurologici e ictus e dal National Institute on Aging.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.

 

 


Fonte: Materiale della American Academy of Neurology.

Pubblicato in ScienceDaily il 1 Agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.